Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento del sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta

Il prossimo 8 febbraio si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta.

La date scelta è quella della festa di St. Giuseppina Bakhita, più conosciuta come “mamma Moretta”, che  portò per tutta la sua vita 144 cicatrici, che le avevano fatto dopo essere stata rapita e fatta schiava quando aveva circa nove anni. Una testimone dell'orrore della Tratta, che diventa esempio luminoso per noi per riflettere su come il fenomeno della riduzione in schiavitù sia ancora presente nelle nostre società che si presumono evolute.

In preparazione a questa giornata vi offriamo alcuni spunti di riflessione e di preghiera che potete trovare proprio nel sito dedicato alla Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta.

Riportiamo, di seguito, alcuni dati economici che riguardano il fenomeno della Tratta. Si tratta di cifre che fanno girare la testa e fanno eco a vite spezzate, a dignità violata...


● 150,2 miliardi di dollari sono i profitti annuali derivanti dalla tratta nel mondo,
di cui due terzi dello sfruttamento sessuale.

● 21.800 dollari sono i profitti annuali per vittima di tratta per sfruttamento
sessuale, 4.800 nei settori edilizio, manifatturiero, minerario e delle utilities,
2.500 in agricoltura, 2.300 nel lavoro domestico.

● 34.800 dollari sono i profitti annuali per vittima di tratta nelle economie
avanzate, 15.000 dollari nel Medio Oriente, 7.500 in America Latina e Caraibi,
5.000 nell’Asia Pacifica, 3.900 in Africa.

● il 50% dei lavoratori sfruttati svolge un lavoro forzato a risarcimento di un
debito (il peonaggio).

● 337.462 euro è il costo economico, sociale ed umano di ogni vittima di tratta
in Europa (UE27) nel 2016 (ultimo dato disponibile).

● 200.000 dollari è il ritorno economico di un trapianto di organi nell’Europa
occidentale a fronte di un pagamento di 10.000 dollari ad un “donatore” che
vive in povertà estrema in America centrale.

Se ancora siamo umani non possiamo rimanere indifferenti a tutto questo! Apriamo gli occhi sulle nostre società, usciamo dal disincanto dei ritmi frenetici. Dietro il fenomeno dei venditori ambulanti irregolari, della prostituzione, del lavoro a nero - per non parlare delle donazioni illegali di organi - ci sono persone, come noi, la cui vita non è considerata tale, solo mezzo di scambio e produttività. Vorremmo noi essere considerati merce? 

 

Saremo felici di tenerti aggiornato sulle iniziative, sui nuovi progetti e
su quelli che anche grazie al tuo sostegno stiamo portando avanti!